DECEDUTO IL CICLISTA RENZO SOLDANI, nativo di Cireglio ( PISTOIA)
Ieri, venerdì. Ho partecipato a Prato ai funerali di Renzo Soldani. Non molta gente; pochi e corridori. Spiccava, fortunatamente, il grande ALFREDO MARTINI.
Riporto quanto ha scritto il giornalista Mannori : Negli ultimi giorni dell’anno appena trascorso la scomparsa di Emilio Ciolli. In questi primissimi giorni del nuovo anno quella di Renzo Soldani, classe 1925, nativo di Cireglio, località della montagna pistoiese, ma da molti anni residente a Prato. Fino a poco tempo fa Soldani usciva ancora in bici, ma negli ultimi tempi aveva rallentato questa sua immensa passione. E’ ricordato da tutti come un passista-veloce, professionista dal 1949 al 1955 con dodici vittorie nel suo curriculum.
La prima maglia da ciclista quella dell’U.C. Pistoiese e da professionista la Legnano, ma anche la Benotto, Doniselli Lansetina, Bottecchia e Welter.
Da dilettante Soldani, soprannominato “Il Conte di Cireglio”, fu una grande promessa, ma nella categoria superiore non riuscì ad avere la necessaria concentrazione e regolarità, come spesso ci ricordava, per mantenere quei livelli di rendimento che gli consentirono comunque di realizzare qualche importante vittoria ed il successo più prestigioso della sua carriera nel Giro di Lombardia del 1950 con uno sprint poderoso al Vigorelli davanti a Toni Bevilacqua e a Fausto Coppi. E quello fu anche l’anno più bello da professionista in quanto Soldani s’impose nella Corsa dei Due Mari (Trieste-Sanremo a tappe), nel Giro dell’Umbria ed in quello dell’Appennino, nel Gran Premio Calzatura a Porto Civitanova nelle Marche, nelle tappe di Matera, Foggia e Barletta del Giro di Puglia. Della sua carriera è giusto ricordare il successo nel Giro del Piemonte del ’48 come indipendente, la Coppa Placci nel 1949, la Sassari-Cagliari nel ’51. In quel periodo Renzo Soldani ebbe la soddisfazione di essere nominato dalla Federazione Ciclistica Italiana professionista di 1^ categoria assieme ad altri prestigiosi campioni come Coppi, Bartali (che riuscì in qualche occasione a battere) Magni, Bevilacqua, Leoni e Casola.
La Firenze-Roma del ’51 fu la sua ultima affermazione, anche se Renzo Soldani proseguì per qualche stagione ancora la sua attività, ma non riuscì più ad uscire dall’anonimato, e poco più che trentenne cessò la propria attività.